Bianca Guidetti Serra

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Bianca la Rossa 2010/2011

Un bel volto di donna dallo sguardo vivo e acuto prelude al libro: un racconto di una vita densa di Storia, al quale siamo introdotti da un limpido esordio.

Da sola non avrei mai pensato a scrivere una mia autobiografia. Ho sempre preferito esprimermi dal punto di vista del “noi” anziché dell'”io”, attenermi ai fatti piuttosto che alle impressioni e alla soggettività. Ed è ancora in quello spirito che ho cercato di riannodare i fili del mio passato…
Le esperienze di ciascuno sono sempre un fatto di relazioni e di contesti, da cui nascono le scelte: è su questo intreccio che ho cercato di ripercorrere le vicende della mia vita, che attraversa quasi tutto un secolo di grandi conflitti e grandi trasformazioni.

Ci troviamo infatti di fronte, più che a un’autobiografia, a una testimonianza di vita, che Bianca ha affidato a Santina Mobiglia, la quale è diventata la sua filigrana, presente ma invisibile, offrendo un grande esempio di amicizia fra donne di diverse generazioni che costruisce memoria.
Una vita nella quale Bianca Guidetti Serra è stata protagonista e testimone insieme della storia d’Italia novecentesca in alcuni dei suoi momenti cruciali: dalla Resistenza, condivisa con gli amici Primo Levi, Ada Gobetti e le migliaia di donne dei “Gruppi di difesa”, istituiti con Ada a Torino, alla militanza nel Partito comunista e poi alla fuoriuscita nel 1956 in seguito ai fatti d’Ungheria. Fino alla scelta di perseguire l’impegno sociale attraverso la professione di avvocato penalista. Sono gli anni delle battaglie giudiziarie in difesa dei diritti e della salute dei lavoratori, delle donne e anche della tutela dell’infanzia.
Difficile e riassumere in un libro una vita tanto densa di avvenimenti e di personaggi. Ma ci sono riuscite Bianca e Santina, donandoci un racconto scorrevole e avvincente e un messaggio di alto valore civile e morale, perché civiltà e moralità sono i fili che caratterizzano tutta la vita e l’attività
di Bianca, ma anche il suo modo di raccontarsi.
La Giuria del Premio Letterario della Resistenza Città di Omegna decide quindi di assegnare il Premio per l’edizione 2010-2011 al libro “Bianca la rossa” di Bianca Guidetti Serra e Santina Mobiglia, non solo per la qualità del libro e la statura della protagonista, ma anche perché questo libro si inserisce a pieno titolo fra le grandi testimonianze che sono state premiate a Omegna negli scorsi anni.
Testimonianze di fedeltà, coraggio e passione. Basti ricordare i nomi di Nuto Revelli, di Boris Pahor, di Roberto Saviano, di Gina Lagorio e di Tina Anselmi.

Premio Scaffale

Dunja Badnjević per “L’isola nuda” – Bollati Boringhieri

Menzione Speciale

Kazimierz Moczarskiper per “Conversazioni con il boia” – Bollati Boringhieri

  • Anno: 2010 - 2011
  • Libro: Bianca la Rossa - Einaudi
  • Decade: premio